- I concetti fondanti della Chimica
La Chimica, come scienza di base ha un suo statuto e un insieme di specifici concetti fondanti. Far propria una disciplina vuol dire essere in grado di transitare attraverso la sua trama affrontando i concetti-base e quelli che da questi derivano più in dettaglio. Alcuni di questi concetti si possono affrontare a livelli scolari più bassi, altri solo a livelli più avanzati (scuola sec. di secondo grado o, addirittura, università). La ricerca didattica sull’apprendimento di questi concetti parte dalla seguente domanda: il concetto x può essere appreso dalla maggioranza degli allievi ad un certo livello di età? In alcuni casi la ricerca didattica mostra che è possibile in altri no. Ricordo un titolo di un interessante articolo apparso su una rivista inglese (Educ. Chem.) alcuni anni fa che in italiano suonava così: “La mole? Vietata ai minori di 16 anni!” Le nostre ricerche e sperimentazioni didattiche ( impiegando una metodologia didattica di tipo costruttivista) hanno interessato nella scuola sec. di secondo grado i concetti di acido/base, di equilibrio chimico e di periodicità delle proprietà degli elementi, nella scuola sec. di primo grado i concetti di miscuglio, composto, elemento e trasformazioni della materia (in particolare reazioni). Nella sezione si trovano i relativi lavori pubblicati.
- Riflessioni generali e aspetti epistemologici e didattici dell’insegnamento della chimica
Si tratta di una serie di riflessioni maturate attraverso gli anni di insegnamento accompagnato sempre dalla convinzione che gli aspetti storico-epistemologici debbono essere ben presenti all’insegnante nell’affrontare qualsiasi concetto di una disciplina: lo sforzo intellettuale compiuto nel superamento di certe idee o convinzioni, talvolta con il risultato della creazione di nuovi paradigmi disciplinari, rappresenta un elemento che conquista l’allievo non solo intellettualmente ma anche emotivamente e quindi molto prezioso nello studio e capace di generare un apprendimento realmente significativo. Particolarmente significativi il primo e il quarto degli articoli riportati nella sezione.
Per maggiori approfondimenti ritengo importante fornire anche due indicazioni per letture più ampie su questi argomenti: D.Antiseri- Epistemologia e didattica delle scienze- Armando Ed., Roma; Thomas S. Kuhn – La struttura delle rivoluzioni scientifiche – Einaudi Ed., Torino
- Il curricolo verticale di chimica
Uno dei temi affrontati da me più volte è senz’altro quello dell’assetto di un razionale curricolo per l’apprendimento della chimica dalla scuola primaria all’università (www. didichim.org). Il più delle volte le riflessioni e le proposte sono state sollecitate dall’aver preso parte a vari tentativi di riforma della scuola secondaria di secondo grado (vedi incarichi rivestiti) come rappresentate nazionale della Divisione Didattica della Società Chimica Italiana (DD/SCI) e risentono dell’articolazione dei quadri degli indirizzi cui ci si riferiva. Altre volte nascono dalla collaborazione tra le Associazioni scientifiche degli insegnanti (AIF, ANISN, DD/SCI) nel tentativo di delineare un quadro di riferimento unitario nell’insegnamento delle scienze sperimentali. E’ chiaro che i primi articoli riportati nella sezione sono certamente datati, ma i contributi presenti sia sul sito della DD/SCI (www. didichim.org) che l’ultimo articolo post riforma Gelmini forniscono un quadro sufficientemente aggiornato sulla situazione.
- Ricerca e sperimentazione didattica
La progettazione di percorsi didattici originali e la loro successiva sperimentazione le classi è stata una delle principali attività intraprese ed ha coinvolto sia concetti affrontabili a livello di scuola sec. di secondo grado che di primo grado. In particolare, il lavoro sviluppato da oltre 10 anni all’interno del Gruppo di ricerca GRDSF, rivolto a sondare l’apprendimento di alcuni concetti da parte di allievi della scuola sec. di primo grado, è stato documentato con una particolare metodologia (molto apprezzata dagli insegnanti): in un primo contributo si mettono in evidenza i problemi e le scelte affrontate nella progettazione del percorso didattico e in un secondo contributo l’insegnante, in funzione di narratore, rende conto della dinamica reale che ha avuto il lavoro realizzato con la classe (talvolta diverso da quello progettato).
- Formazione dei docenti
La battaglia contro un insegnamento “per imitazione” di tipo libresco, passivo e trasmissivo in grado solo di annoiare gli allievi senza che questi traggano alcun duraturo apprendimento, è stata una costante per tutta la carriera e, sia pure in età già avanzata, mi ha dato la spinta di fare il concorso e vincerlo per entrare nella Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario (SSIS). Questa è stata un’avventura dal punto di vista culturale molto stimolante e mi ha portato alla messa a punto di varie “lezioni”, sempre interattive, e “laboratori”molto apprezzati dai docenti in formazione. Soprattutto dopo la eliminazione della SSIS da parte del Ministero (operazione di grande lungimiranza, molto più semplice di tentare di correggere alcune anomalie che si erano evidenziate!), mi sono rivolto alla formazione degli insegnanti in servizio. Particolarmente importanti il primo e il quinto articolo di questa sezione.
- Didattica del laboratorio e problem-solving
Questi due ambiti, senza dubbio molto importanti nell’insegnamento/apprendimento della Chimica, hanno trovato ampio sviluppo concreto all’interno dei manuali prodotti per la scuola secondaria di secondo grado (vedi), piuttosto che in articoli. Data però la rilevanza delle modalità di affrontare razionalmente, con successo, la risoluzione dei problemi chimici, facciamo riferimento al capitolo “La chimica-matematica” del testo “Chimicamente”. Gli articoli sulla didattica del laboratorio sono l’uno legato all’esperienza nella SSIS sviluppata all’Università di Firenze e l’altro prende in esame il diverso significato che assume il laboratorio nell’ambito di un curricolo verticale ai diversi livelli scolari.
- Chimica ed educazione ambientale
Non c’è dubbio che la chimica, pur essendo una scienza di base, quindi con una sua specifica epistemologia, non abbia un’infinità di legami con altre scienze e con tanti tipi di attività umana. Uno dei legami più significativi è costituito da quello con l’ambiente in cui noi tutti viviamo: è vero che l’attività chimica può essere fonte di inquinamenti (che generalmente avvengono non per ignoranza ma per avidità di denaro), ma è altrettanto vero che è il chimico che può rilevare l’inquinamento e suggerire come abbatterlo o evitarlo.
Lo studio dunque della qualità dell’acqua, dell’aria, del suolo, della sana composizione dei nostri alimenti, ecc. sono anche importanti elementi per la creazione di cittadini informati e consapevoli dei problemi. In questo senso sono state dedicate diverse energie per l’inserimento di un minimo significativo di educazione ambientale nelle scuole attraverso modalità di trasformazione dei curricoli, soprattutto della scuola sec. di secondo grado. Ampie sperimentazioni di questa è stata fatta nei miei “corsi sperimentali” tenuti presso il liceo sc. “L. da Vinci” di Firenze: vari articoli ne portano testimonianza.
- Verifica e valutazione in chimica
Non è possibile progettare e sperimentare percorsi didattici affidandosi a metodi di controllo degli apprendimenti di tipo tradizionale, talvolta del tutto inadatti allo scopo. Il problema della ricerca di strumenti razionali e adeguati di verifica degli apprendimenti e di valutazione delle competenze è tutt’altro che semplice e si è sviluppato lungo un arco di tempo assai lungo a partire dagli entusiasmi oggettivisti della prima ora fino al raggiungimento di un quadro molto articolato ma razionale e adeguato sia ai diversi livelli scolari, sia ai diversi ambiti di controllo degli esiti dell’apprendimento. La sezione riporta sia contributi ormai datati (come il primo e il riferimento al testo “Tecniche di verifica dell’apprendimento della chimica”di metà degli anni ’80), che il secondo e il quarto che verrà messo sul sito non appena verrà stampato.